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Il Trenino Rosso del Bernina dal 2008 è entrato a far parte dei siti inseriti come patrimonio mondiale dell’UNESCO. Ma cosa vuol dire? Nella lista stilata dall’UNESCO, un patrimonio mondiale rappresenta una meraviglia natural, o più di una,e che una regione ha da offrire, oppure la sua eredità culturale, presente o passata, che sono da tutelare, in quanto sono ciò che di stupendo vogliamo lasciare, ma soprattutto trasmettere, alle generazioni presenti e soprattutto future. Tutti questi siti, quasi un migliaio, appartengono perciò a tutte le popolazioni mondiali senza distinzioni riguardo il territorio sul quale queste sorgono.
Tutti i siti che vengono scelti per far parte della lista che costituisce il Patrimonio Mondiale sono accuratamente selezionati fra luoghi e culture per le loro caratteristiche uniche, prese ad esempio in tutto il mondo come modello di gestione e di salvaguardia del patrimonio, culturale e naturale, efficiente. Quando un sito viene iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale viene riconosciuto da tutti i paesi come un patrimonio “alla cui salvaguardia l’intera comunità internazionale è tenuta a partecipare” e quindi non solamente dalla nazione che lo ospita sul proprio territorio, senza però andare ad interferire con la sovranità e il diritto di proprietà da parte della nazione ospitante.
Per far sì che un bene venga inserito nella lista e, quindi, considerato come patrimonio culturale deve possedere almeno un criterio sui dieci, suddivisi in culturali e naturali, che secondo l’UNESCO sono necessari. Oltre ad avere un eccezionale valore universale e soddisfare rigide condizioni riguardo la propria integrità, e autenticità, deve avere alla base un adeguato sistema di gestione e di tutela per poter essere salvaguardato al meglio.
Sui dieci criteri posti dall’UNESCO, il percorso ferroviario del Bernina Express ne soddisfa ben cinque e per quanto riguarda la sua integrità e la sua gestione non c’è alcun dubbio a riguardo.
Entrando a far parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO, la tratta del Trenino Rosso del Bernina ha dato alla Valposchiavo la possibilità di poter aprirsi vero nuovi mercati, aumentando così il numero di visitatori.
Una delle linee ferroviarie più suggestive al mondo, così definita dal noto magazine National Geographic, la ferrovia del Trenino Rosso del Bernina, lungo tutta la tratta Tirano – Saint Moritz, è inserita dal 2008 nella lista dei siti del Patrimonio mondiale dell’UNESCO.
L’idea di candidare la “Ferrovia Retica del Bernina” come Patrimonio UNESCO per l’Umanità iniziò a circolare nel 2004 in Svizzera e qualche anno, al momento della consegna della candidatura ufficiale, venne allargata alla tratta intera, col nome di “Ferrovia Retica nel paesaggio Albula/Bernina” nel Dicembre del 2006.
Il motivo principale è legato all’eccezionale qualità tecnica, in quanto linea ferroviaria con caratteristiche uniche in tutto il mondo: in Europa è la trasversale alpina che raggiunge il punto più alto ed è, grazie alle sue pendenze, una delle ferrovie con aderenza naturale più ripide al mondo. Il 5 maggio 2007 venne inaugurata la nuova stazione di Tirano, assieme alle carrozze panoramiche di nuova concezione, affiancate alle linee già collaudate come il Bernina Express e il Glacier Express, oltre alle storiche carrozze panoramiche scoperte del Trenino Rosso del Bernina e la motrice in tema UNESCO, messa sui binari per celebrare l’evento.
Oggi il riconoscimento dell’UNESCO è uno di quelli di cui la Ferrovia retica è più fiera e uno di quelli che sta ampiamente sfruttando a fini commerciali per portare più passeggeri alla sua scoperta. I vertici dell’azienda, però, erano inizialmente poco propensi all’idea d’inoltrare la candidatura poiché non esisteva alcun esempio concreto sul quale basarsi per poter valutare tutte le eventuali ripercussioni che una decisione simile poteva comportare. Si voleva evitare dunque di diventare un museo su rotaie, senza avere così la possibilità di potersi ulteriormente sviluppare e soprattutto, visti i costi già molto elevati di allora, non ci si poteva permettere di aumentare ulteriormente i costi legati alla sua manutenzione.
Investimenti continui e importanti sono necessari per mantenere in ottimo stato l’infrastruttura e le carrozze, soprattutto per la linea del Trenino Rosso del Bernina che supera un dislivello di 1800 metri, ed i suoi binari sono quasi interamente, lungo i suoi 61 Km, a cielo aperto. Questi motivi furono quelli che inizialmente spinsero i dirigenti della Ferrovia retica a candidare solamente la linea dell’Albula per il riconoscimento di patrimonio mondiale, ritenendola anche più interessante da un punto di vista strettamente tecnico.
Una volta appresa questa decisione, gli abitanti della Valposchiavo hanno reagito con un moto d’orgoglio, arrivando a mobilitarsi in massa pur di difendere e affermare in modo molto deciso la bellezza, l’unicità e la particolarità che solo il Trenino Rosso del Bernina sa offrire. Questa presa di posizione importante non passò inosservata alla Direzione della Ferrovia Retica, che decise infine di rivedere la candidatura e di inserire anche la tratta del Bernina.
Il saldo legame tra paesaggio, tecnica ferroviaria e cultura sono le caratteristiche che hanno convinto l’UNESCO ad inserire le tratte del Trenino Rosso del Bernina e dell’Albula nella lista dei siti che fanno parte del patrimonio mondiale dell’umanità. La motivazione ufficiale data dall’organizzazione è la seguente: “le due linee s’iscrivono in modo particolarmente armonioso nei paesaggi alpini attraversati e rappresentano una costruzione ferroviaria esemplare per rompere l’isolamento delle Alpi”. Il risultato importante ottenuto dalla ferrovia retica è dovuto anche al fatto che solamente altre due ferrovie sono riuscite ad ottenere il prestigioso marchio: la ferrovia del Semmering in Austria e la Darjeeling Himalaya Railway in India.