Piz Zupò: la vetta silenziosa tra i ghiacciai del Bernina
Nel cuore delle Alpi Retiche, tra il Piz Bernina e il Piz Palü, si erge il Piz Zupò, una montagna imponente che raggiunge i 3.996 metri di altitudine. Nonostante la sua altezza, rimane meno conosciuta rispetto alle vette vicine, quasi un segreto gelosamente custodito dagli alpinisti esperti. La sua posizione centrale lo rende un punto strategico per ammirare l’intero massiccio del Bernina, con viste spettacolari sui ghiacciai e le cime circostanti. Il nome “Zupò” deriva dal romancio e significa “nascosto”, a sottolineare la sua natura riservata e discreta.

Il Piz Zupò è una delle cime meno note ma più affascinanti delle Alpi Retiche. Silenzioso, imponente e ricco di fascino, rappresenta una meta ambita per alpinisti esperti e un gioiello nascosto per chi ama le vette autentiche. Facile da raggiungere grazie alla Ferrovia Retica, è il luogo ideale per vivere l’essenza selvaggia e pura della montagna.
1. Geografia e contesto naturale
Il Piz Zupò si trova lungo la linea di confine tra Italia e Svizzera, nella regione del Bernina, nel cantone dei Grigioni. La vetta si colloca all’interno di un’area glaciale complessa, modellata nel tempo da colate e trasformazioni geologiche. Il versante nord si affaccia sul ghiacciaio del Morteratsch, mentre quello sud guarda verso il ghiacciaio di Scerscen Superiore. Le sue pareti ripide e il terreno misto di ghiaccio e roccia lo rendono tecnicamente impegnativo da ogni angolazione.
2. Accessibilità e punti di partenza
Il punto di partenza più comune per un’ascensione al Piz Zupò è Pontresina, servita dalla Ferrovia Retica. Da qui si può raggiungere a piedi o con la funivia la stazione della Diavolezza, uno dei punti panoramici più spettacolari della zona. Dalla Diavolezza inizia il percorso sul ghiacciaio del Pers e poi su quello del Morteratsch, che conduce fino al Piz Zupò. I più esperti possono optare anche per salite dal versante sud, con partenza dalla Val Poschiavo.

3. Storia alpinistica
La prima ascensione al Piz Zupò risale al 1864 e fu effettuata da E. S. Kennedy e J. F. Hardy insieme alle guide alpine Peter Jenny e Alexander Fleury. Fu una delle prime grandi scalate del massiccio del Bernina e rappresentò un traguardo significativo per l’alpinismo ottocentesco. Nonostante la sua imponenza, il Piz Zupò ha mantenuto una certa aura di esclusività, essendo spesso frequentato da alpinisti esperti in cerca di itinerari meno battuti ma altamente spettacolari.
4. Itinerari e difficoltà
Il percorso classico verso la vetta parte dalla Diavolezza e prosegue lungo il ghiacciaio Pers, attraversando crepacci e salite tecniche, fino al colle tra il Piz Zupò e il Piz Argient. Da qui, la salita finale avviene su pendenze nevose e tratti di roccia, con l’uso di corda, picozza e ramponi. Il dislivello da superare è notevole, e il percorso richiede buone capacità fisiche, conoscenza della progressione su ghiacciaio e attenzione alle condizioni meteorologiche.
5. Ghiacciai e paesaggi glaciali
Il Piz Zupò è circondato da alcuni dei ghiacciai più suggestivi delle Alpi. A nord si trova il Vadret da Morteratsch, mentre a est si estende il Vadret da Pers. Queste immense distese di ghiaccio offrono panorami spettacolari visibili sia dalla vetta che dai sentieri escursionistici attorno alla zona. I ghiacciai sono segnati da crepacci, seracchi e lingue glaciali, che testimoniano la continua evoluzione del paesaggio alpino sotto l’effetto del cambiamento climatico.
6. Rifugi e punti di appoggio
Per chi affronta l’ascesa al Piz Zupò, il principale punto d’appoggio è il rifugio Diavolezza, facilmente raggiungibile grazie alla funivia da Bernina Lagalb. Un’altra struttura utile è il rifugio Boval, situato lungo il ghiacciaio Morteratsch. Entrambi i rifugi offrono possibilità di pernottamento, pasti caldi e informazioni sulle condizioni delle vie alpine, oltre a viste spettacolari sulle vette del gruppo Bernina.
7. Natura e biodiversità
L’area attorno al Piz Zupò, pur trovandosi in alta quota, ospita una biodiversità sorprendente. Nelle zone più basse, come nei dintorni di Pontresina, è possibile osservare stambecchi, camosci, marmotte e persino il gipeto, il grande avvoltoio delle Alpi. La flora alpina è costituita da specie resistenti come la stella alpina, la sassifraga e la genziana. Le praterie alpine nei pressi dei rifugi offrono paesaggi colorati in estate, mentre più in alto dominano le rocce e i ghiacciai.

8. Come arrivare
Il modo migliore per esplorare l’area del Piz Zupò è utilizzare il Treno del Bernina, dichiarato patrimonio mondiale dell’UNESCO. Le stazioni consigliate sono Pontresina, Morteratsch e Diavolezza. Da ciascuna di queste è possibile accedere a sentieri panoramici o impianti di risalita. Chi arriva in auto può parcheggiare a Bernina Lagalb o Pontresina e proseguire con la ferrovia o a piedi.